top of page
Caffè_Ibiza.jpg
Dicono di me: Pubblicazioni

DOPPIA REGINA TESTO DI GIANCARLO CARPI


Il lavoro del romano Luigi Ambrosetti ha una collocazione anomala e originale nella scena romana pop. E’ come se motivi pop gotici e stilemi di urban art fossero posti al servizio di una forte libertà immaginativa e associativa mossa dal ricordo o dalla ossessione per eventi, persone, e luoghi realmente incontrati e vissuti. C’è un forte legame con luoghi e spezzoni della scena artistica underground romana (ma ormai semi-istituzionalizzata) e poi con un immaginario ispirato ai fumetti e dai cartoni animati (dei quali Ambrosetti è un grande appassionato e conoscitore) ritratti in scenari urbani degradati che però con uno scarto immaginativo, a volte diventano ambienti relittuali, subacquei o degni di appartenere a una storia di fantasmi. E’ un carattere narrativo, anche inconseguente, incongruente, di questi lavori, specie dei disegni, che fa vibrare i ricordi e le situazioni pù personali, come aggregazioni emotive del presente e del passato, gettate sul foglio in uno stile espressionista. Ed ecco che rispetto a tanti artisti che si ispirano alla iconografia pop di fumetti, film e cartoni, il riuso di questa come iconografia cara alla vicenda personale appare inconsueto. E’ come se Ambrosetti ci conducesse in un racconto senza storia, venato di accenti sessuali e ossessivi , che proprio nell’inspiegabilità di certe situazioni rispecchia e alimenta la propria libertà. Filo conduttore diviene, allora, il personaggio da lui stesso inventato, una sorta di fantasmino, chiamato “Lui col carrello”. Secondo una coincidenza tra firma, alter ego e autoritratto narrativo, utilizzata anche da altri artisti della scena neo-pop che però qui, come detto, risalta come filo conduttore di una storia irrelata, interiore.

bottom of page